Whitechapel GdR - “Catch me when you can.”

Posts written by sheðar.

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    Fatto anche noi! Chiudo :)
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    Accettiamo! Mettete i nostri banner e ricambieremo :)
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    Fatto anche noi, grazie! Chiudo :D
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    Accettiamo! Fateci sapere quando aggiungete i nostri banner :)
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    CITAZIONE (K i m @ 27/4/2015, 22:43) 
    Nome pg: Aryn Jackins
    Link scheda: https://whitechapel.forumcommunity.net/?t=57586778
    Nome e Cognome prestavolto: Arya Stark

    In realtà l'attrice si chiama Maisie Williams, e l'ho già inserita ;)
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    Continuo a pensarci comunque! :D
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    Mmm Samantha Barks in Les Misérables? :)
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    Appena l'ho vista mi è venuta in mente lei! Si chiama Sabrina Bartlett e in Poldark ha vestiti non dico proprio dell'epoca ma molto simili, che ben si adattano ad una di modeste origini!

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    Salve Kim! Eh già, purtroppo siamo pochi, ma ho aperto da sola da un mese, quindi non c'è ancora un'utenza fissa di partenza. Spero tu voglia fare parte di questo gruppo! Sono sicura che ci divertiremo :) Sono Eleonora e per qualsiasi cosa puoi chiedere! Magari mandami una foto dell'anime/manga che ti ispirava e ti trovo qualche prestavolto adatto!

    P.S.: abbiamo una chat facebook, se ti va di aggiungerti mandami il tuo nome via mp! :)
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    Ciao Leonardo! Non c'è problema, siamo tutti qui per aiutarti! Sono Eleonora, per qualsiasi cosa chiedi pure :)
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    Già partecipo :P
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    :jedediah:

    Sorrisi appena, divertito dalla scena che mi si parava davanti: sembrava il posto perfetto ad ospitare un pazzo assassino con molta poca voglia di parlare. Osservai i due giovani garzoni e trovai inappropriato iniziare il mio discorso fino a quando fossero stati presenti: quei topi di fogna erano abbastanza scaltri per capire ciò che veniva detto fra le righe e per riferirlo alle persone sbagliate. Per di più, non ero sicuro che il loro padrone fosse così sveglio da potermi permettere di farmi capire solo attraverso qualche allusione. Insomma, i bambini dovevano dileguarsi per un po' e probabilmente sarebbe stato il capo stesso a cacciarli, se l'avessi spaventato per bene.
    Mister Skelling, sono certo che non vi indirizzereste a me in questo modo se sapeste chi sono. Per questo motivo lasciatemi prendere il mio identificativo mentre i vostri garzoni andranno a prendere tutto il necessario per la lustratura.
    E con tutta la calma necessaria a far metabolizzare le mie parole a quei pezzenti, frugai nella tasca del mio cappotto lavorato e ne estrassi un portadocumenti nero, che aprii e mostrai solamente al titolare della baracca, facendo un passo verso di lui ed inclinandolo perché i ragazzi non vedessero niente. Era sicuro che non sapessero leggere, e forse nemmeno il calzolaio stesso. D'altra parte, la grande K accompagnata dal simbolo del mio grado e posta al lato delle mie generalità doveva lasciare ben pochi dubbi. Attesi giusto il tempo di lasciarlo comprendere, quindi mi schiarii la voce guardandolo severamente: entrambi sapevamo quanti reati egli avesse commesso sia a Whitechapel che a Limehouse. Io non avevo che l'intenzione di offrirgli il perdono: i poliziotti si sarebbero dimenticati di lui e della sua fedina penale. Doveva solo compiere un ultimo atto, sanguinoso e violento, quindi il mio disegno sarebbe stato completo. Un'ultima azione, poi più niente per tutta la vita.
    Beh, mi sarebbe stato senza dubbio grato per tutta la sua esistenza. Anche io lo sarei, fossi stato in lui.
    Ma, per fortuna, sono me stesso.
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    :susan:

    Socchiusi le labbra per lo stupore alle sue parole. Possibile che non si rendesse conto? Possibile che fosse necessario fargli sempre capire che la realtà non era quella che vedeva lui? Non riusciva a concepire che una donna gli avesse riservato tutta la sua vita e che, in cambio di tutto ciò che gli era permesso, forse un po' di fedeltà le era dovuta?
    Certo che lo sono, e sono anche invidiosa, perché quantomeno lei viene pagata per essere trattata come una puttana, cosa che con me hai sempre fatto gratuitamente!
    La rabbia mi portò a dire cose che forse non pensavo, una versione esagerata dei fatti. Mi coprii le labbra con la mano reprimendo un singhiozzo con estrema fatica. Non dovevo più vederlo, dovevo costringermi a cicatrizzare in fretta la ferita che avevo in petto.
    Oh, ma come lo amavo! Con quanto ardore, con quanto desiderio! Ogni notte non desideravo altro che stare tra le sue braccia, cullata dalle sue carezze e dalle sue rassicurazioni, potendomi permettere anche di crederci. Ma, con la consapevolezza che non era altri che un ciarlatano, il sogno si infrangeva ed i suoi resti, come lame affilate, mi torturavano fino al mattino.
    Lo sentii urlare e tornai con i piedi per terra cercando di placarlo mormorandogli:
    fai silenzio! Non ti permetto di parlare così in casa mia!
    Con troppa poca veemenza per essere incisiva: la mia mente era impegnata a cercare di capire le sue parole, ad imprimerle a fuoco nella memoria. Era un momento terribile, erano parole terribili ed un sentimento terribile, quell'amore incontrastato incurante della delusione. Mi aveva detto che voleva essere felice, ed Alexandra a quanto pare era capace di dargli la felicità che voleva. La felicità che io non ero riuscita a dargli.
    Mi misi nei panni della ragazza, guardandola in maniera assente: mi stavo mettendo tra lei e l'amato, esattamente come avevano fatto con me. Un moto di solidarietà fraterna si impossessò di me: forse Matthew non meritava che io smettessi di tormentarlo per le sue gravi colpe, ma lei.. se era vero che si amavano non dovevo mettermi in mezzo. Se era vero che lui amava lei, doveva essere così. Tutta tremante tornai a guardare mio marito e presi fiato.
    Sei libero da ogni vincolo matrimoniale, non verrò più ad importunarti.
    Pronunciai la mia condanna a morte, dunque abbassai lo sguardo aspettando che mi lasciasse andare, come promesso.
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    :jedediah:
    Mi schiarii la voce e mi sistemai la giacca elegante, con quel rito che usavo sempre compiere prima di ogni esposizione a terzi: avevo il bisogno di sentirmi perfetto, di risultare all'altezza della situazione, qualsiasi essa fosse. E ci riuscivo, con risultati egregi. In questo caso l'aria era leggermente diversa: certo, ero riparato e lontano da occhi indiscreti, ma pur sempre in un luogo pubblico. Nello specifico, alle porte di un vicolo che sanciva il confine tra Limehouse, il quartiere dove avevo pieno potere in quanto Ispettore di Polizia, e Whitechapel, il luogo che, in quei mesi, era al centro dell'attenzione pubblica. In quel luogo ero un normale cittadino, e da qui la ragione indiscussa per ripetere le mie usuali abitudini: dovevo apparire come un gentiluomo in giro per chissà quale affare, e niente di più. Certo, in un posto malfamato come Saint Katherine Docks non era complicato fare una figura simile. Mendicanti di ogni sorta tentavano di avvicinarsi mentre iniziai ad avanzare con passi cadenzati verso la mia destinazione. Il fango mi sporcava le scarpe, e non me ne preoccupavo, per motivi che vi saranno noti (se siete abbastanza svegli, s'intende), tra poco. Respiravo a pieni polmoni quell'aria fetida, tanto da sentire un bruciore fastidioso fino in gola: quel posto doveva necessariamente essere sotto il mio potere, dovevo essere io a scoprire l'identità dello Squartatore ed essere ricordato nella storia. Magari mi avrebbero premiato assumendomi con un incarico di prestigio a Scotland Yard, oppure avrei potuto essere appuntato cavaliere dalla Regina stessa. Erano quelle motivazioni così forti a spingermi a proseguire senza indugio verso la mia meta.
    Le mie scarpe erano davvero luride, a quel punto. L'insegna del calzolaio da cui ero diretto mi fece spuntare un sorriso compiaciuto sulle labbra. Accelerai il passo, stando attento a non macchiarmi i vestiti per la melma del porto, quindi aprii la porta senza nemmeno curarmi di dare una ripulita alle suole.
    Ho bisogno di una lucidata seria alle scarpe.
    Esordii, guardandomi intorno.
    Non ero venuto solo per quello, ormai doveva essere chiaro.
    Ah, già, dimenticavo che forse non siete abbastanza astuti per averlo intuito.
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    Aggiunti! Grazie :D
60 replies since 4/10/2009
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